Diciamo subito per sgombrare il terreno da ogni dubbio che i business designer escono dagli uffici (per citare Steve Blank) lavorando nella azienda dell’imprenditore; sul campo scoprendo i clienti, operando nel mercato offline e online, per assicurare e validare quali sono le idee imprenditoriali giuste per il business, in modo di rendere profittevole l’ organizzazione e contribuire alla sua crescita nel tempo creando e generando valore.
Il business design oltre a dare scientificità alle idee validate sul campo (e non all’ idee astratte assunte dall’ imprenditore) con mindset, metodi scientifici e strumenti abilitatori (centinaia di mappe e canvas) si è sviluppato nel panorama mondiale anche per un altro motivo principale. Infatti a seguito dell’adozione diffusa della centralità del cliente nella progettazione di prodotti e servizi nell’ultimo decennio, molti team di innovazione si sono trovati in difficoltà per dimostrare il ritorno sull’innovazione .
Non sono riusciti a commercializzare i loro progetti in un modo che avrebbe contribuito alla crescita dell’organizzazione nel tempo. Il problema era che, sebbene confermassero che le persone volevano le soluzioni che avevano progettato, molti innovatori non erano riusciti a garantire che gli utenti le avrebbero pagate. Gli approcci di business design superano questo problema collegando le fasi di desiderabilità (desirability) del cliente e le “due fattibilità”: feasibilty (fattibilità tecnica) e viability (fattibilità sostenibile) del modello di business.
(figura 1 Diagramma di Venn : Design thinking concept di IDEO)
Il Business design, come si evince, può essere impiegato per risolvere le principali sfide aziendali. Lo fa generando molte nuove soluzioni a problemi noti e quindi progettando ecosistemi che forniscono e catturano valore sia per la tua organizzazione che per i suoi clienti.
Ma non è tutto. Si è scoperto che il business design & il business modelling sono idealmente applicati con impatti sociali e ambientali positivi come componenti chiave. Questa peculiarità ha fatto emergere un nuovo cerchio. E’ il cerchio dell’integrità. Dare priorità all’integrità è essenziale affinché qualsiasi azienda sia veramente a prova di futuro al giorno d’oggi.
Bord of innovation, tra le aziende leader mondiale nel business design, ha proposto recentemente e rilevato, un punto debole dell’innovazione; riprogettando appunto un nuovo concetto del diagramma di Venn del business design restringendo il campo al solo punto di forza dell’innovazione ( Innovation sweet-spot ) per merito dell’integrità generatrice di impatti reali per l’organizzazione
(figura 2 Diagramma di Venn : Nuovo concept di business design di Board of Innovation)
Si è assistito alla naturale evoluzione del campo dell’innovazione e del business design. La recente tendenza è ora orientata verso la fase di fattibilità sostenibilità ed adattabilità del modello di business e del processo di innovazione, insieme ad una certa “integrità impattante e adattiva” assicura generazione di profitti e valore all’imprese. E questo è garantito dal cuore del business design: il business models design , ovvero la progettazione dei modelli business.
Questo, anche perché, il design thinking pur incentrato sull’utente (diventando uno standard nelle capacità organizzative) implementato con programmi di implementazione Agile e Lean, non garantisce la redditività. Così tante organizzazioni hanno evidenziato una lacuna nel processo di innovazione, ovvero l’innovazione del modello di business.
Inoltre, sempre più organizzazioni offrono sessioni di formazione sul design thinking e sul business design, fornendo esperienze di team building che coinvolgono solo canvas, post-it e sharpies, masterlclass, hackaton, che alla fine della giornata, e a breve termine raramente producono risultati e impatti sui profitti. In effetti, invece di incoraggiare ulteriori investimenti, portano solo slancio ed entusiasmo iniziale e budget che evaporano sia per i discenti che per i non avveduti imprenditori. Ciò si traduce in quel “teatro dell’innovazione” che non fa vera innovazione ma soprattutto non genera profitti, ma solo costi.
Non è un caso che il già citato Steve Blank, il padre della customer development e delle startup, e guru e imprenditore seriale della Silicon Valley ha dovuto purtroppo rimarcarlo nel suo blog e nel suo ultimo articolo su medium.com del 1 settembre 2021:
“I’m embarrassed to say that it has mostly devolved into standalone innovation activities (corporate incubators, accelerators, and so on) resulting in “innovation theater,” with nice coffee mugs and posters but little impact on the top or bottom line.” (Steve Blank)
Per concludere, gli scenari sono (im)prevedibili, ma una cosa è certa .Il prossimo collo di bottiglia delle capacità imprenditoriali e professionali riguarderà appunto l’innovazione e la progettazione dei modello di business vincenti. È qui che entrano in gioco i business designer e nello specifico i business model designer, colmando il divario tra design thinking e capacità agile e lean, in modo da fornire alla imprese un motore di innovazione completamente integrato, che consente di ridurre e quasi annullare il rischio del processo confuso e incerto dalla strategia all’implementazione sul mercato, in modo da generare “veri” impatti sul business delle imprese creando vero valore.